11 dic 2015

Recensione: "Loves from the World" di Cristina Bruni e Leah Weston.

Io (Pinkie) e Cinderella ci siamo cimentate nella lettura di Loves from the World, antologia di racconti a tematica M/M scritta da Leah Weston e Cristina Bruni. Avevamo due possibilità: recensire tutti e quattro i racconti in poche righe, oppure liberare la nostra vena chiacchierona e dedicarci solo a quello che avevamo preferito. E così abbiamo fatto!


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DATA DI PUBBLICAZIONE 30 NOVEMBRE

Titolo: Loves from the world
Autrici: Cristina Bruni, Leah Weston
Editore: Autopubblicato
Lunghezza:155/160 c.a.

 
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Derek e Spencer.
Patrice e Bastién.
Nathan e Mark.
Moran e Moriarty.

Destini diversi, luoghi del mondo altrettanto differenti. Ma una cosa accomuna tutte queste coppie: l’amore. L’amore incontrato per caso, l’amore conquistato, l’amore ritrovato, l’amore perduto.
Quattro racconti per farvi sognare.

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TITOLO: La tigre e il professore

AUTORE: Cristina Bruni

Questa sarà una recensione particolare.
Anzi, non sarà una recensione completa, bensì una valutazione sul modo di scrivere di Cristina Bruni, partendo dal suo racconto “La tigre e il professore”.
Perché questa mia decisione di parlare solo di sfuggita del racconto? Semplice: non so nulla di Sherlock Holmes. Violino, pipa ed “Elementare, Watson”, ecco quale sia la mia cultura riguardo il famoso investigatore. Ho letto alcuni romanzi di Sir Arthur Conan Doyle, ma è stato talmente tanti anni fa che ricordo poco o nulla.

Questo racconto è legato a doppio filo con la storia di Holmes, ma io, non conoscendolo in maniera approfondita, non so quanto sia stato preso dai famosi romanzi e quanto un'invenzione della Bruni. Quindi brancolo un po' nel buio in quanto alla trama, mentre leggendo mi sono venute in mente delle particolarità sul modo di scrivere della Bruni. Ma di questo vi parlerò dopo.

La storia si apre con Sebastian Moran, colonnello in pena per la scomparsa – non poi così recente – del suo amante, James Moriarty. Quest'ultimo è morto da tre anni, ucciso proprio da Sherlock Holmes, sua nemesi. Sebastian si trova nel luogo che ha visto la fine del suo amato, rievocando eventi del passato più o meno lontano. La sua storia assieme a Moriarty, raccontata tramite frequenti flashback, punteggia l'intero racconto, piuttosto semplice in realtà: Sebastian incontra il fratello minore del defunto amante, riceve una lettera, e... - questo non ve lo dico. Dovete leggere.

Quindi una trama semplice, adatta a un racconto. Non c'è un inizio, uno svolgimento e una fine, quanto più una serie di ricordi che si susseguono l'uno all'altro, fino al finale. Il finale... Quelle poche parole al termine del racconto, che mi hanno fatto aggiungere un intero arcobaleno alla mia valutazione!


Cristina Bruni riesce in poche pagine a infilare un numero notevole di flashback, senza mai perdersi nella storia. E questo non è facile! Come un lungo monologo del protagonista, che ci porta avanti e indietro nel tempo, fino a farci capire tutto, o quasi, del passato dei vari personaggi. Purtroppo, trattandosi di una specie di fanfiction, vi sono alcuni aspetti della trama che non vengono approfonditi, lasciandomi nel dubbio: Doyle li ha già spiegati nei suoi romanzi o è una mancanza dell'autrice? Non posso esserne sicura, quindi eviterò di infierire su questo aspetto.

Unico neo del racconto, il POV – punto di vista – ballerino, che a volte salta senza motivo su Moriarty o suo fratello.

È qui che inserisco la mia valutazione, se così vogliamo chiamarla, sullo stile dell'autrice. Della Bruni mi è capitato di leggere sia racconti storici che romanzi contemporanei, e devo dire che preferisco decisamente i primi. Non per la trama – anche perché non sono una grande fan del romanzo storico -, ma perché c'era qualcosa, nei contemporanei, che non mi tornava. Come una nota stonata, e finalmente ho capito cosa: lo stile dell'autrice non è adatto ai romanzi contemporanei. Un po' per la scelta dei vocaboli, un po' per i personaggi troppo “a modo” - ehi! Viviamo nell'epoca di Miley Cyrus: il buon gusto è morto da un pezzo, eccetto rari casi -, la lettura dei contemporanei mi faceva sempre pensare di essere stata catapultata in un altro secolo. Cosa che non succede negli storici della Bruni: sono perfetti come stile e linguaggio. Se paragonati con storici M/F di autori famosi a livello mondiale, sono persino migliori, stilisticamente parlando.

E alla fine, gli arcobaleni: ben 4, di cui uno tutto per quel finale pazzesco, di quelli che piacciono a me!


4 arcobaleni

Pinkie


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TITOLO: Un Natale indimenticabile

AUTORE: Leah Weston


Spencer e Derek sono entrambi uomini single che per Natale si stanno recando ad Augusta: Spencer a trovare la sorella e il cognato, Derek ospite di un amico. Si conoscono in aeroporto e la casualità vuole che si ritrovino seduti vicini sull'aereo. C'è dell'attrazione tra i due e si scambiano i numeri di telefono, promettendosi di richiamarsi una volta tornati a casa. Ma le coincidenze non sono finite perché i due scoprono che la loro destinazione è la stessa: la casa della sorella e del cognato di Spencer. La passione scoppia subito dopo la cena, ma si spegne quando Spencer cambia idea, convinto che la cosa non possa funzionare. Eppure, nonostante passino i mesi e avvengano molte novità nelle loro vite, entrambi non riescono a smettere di pensare all'altro. Riuscirà il destino a intrecciare di nuovo i fili delle loro vite?

Un racconto semplice e impregnato dalla classica atmosfera natalizia, ci si aspetta quasi di vederlo trasmesso nei pomeriggi di Canale5, con la copertina tirata fin sul collo e una tazza di buon cioccolato caldo in mano a scaldarci il cuore. Prima che pensiate male, non lo sto dicendo in senso negativo.
Questo racconto di Leah Weston, nonostante la trama non proprio originalissima (il tema delle “coincidenze” è stato usato tante volte in letteratura), è una lettura davvero piacevole. La Weston ha uno stile fresco e immediato e la storia nella sua semplicità ci fa entrare nella giusta atmosfera natalizia fatta di amicizia, amore e famiglia. Da non tralasciare quanto hot siano i due protagonisti... Non mancano certo gli ormoni impazziti in questo racconto!
Unico neo: credo che alla fine la vicenda si risolva troppo rapidamente. Insomma, dopo averci fatto tribolare per tutta la storia, il finale si sviluppa in maniera decisamente fulminea.

Aggiudico a Un Natale indimenticabile 4 arcobaleni.


4 arcobaleni

Cinderella


***


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